domenica 17 luglio 2016

I cento sensi segreti - Amy Tan

...E se solo riesco a ricordare di guardare il cielo e meravigliarmene, lo posso usare come bussola.
Posso trovare la mia strada attraverso il caos, qualunque cosa accada.
Posso sperare con tutta l’anima che il cielo sarà sempre lì, per tirarmi su...






Un romanzo magico: questo è scritto nella nota che accompagna “I cento sensi segreti” di Amy Tan. Non so quanto sia centrata questa definizione: certamente la storia è complessa, ricca di contrapposizioni fra radici culturali agli antipodi e di ricordi che paiono allucinazioni schizofreniche, più che testimonianze del tempo passato.

Olivia, una bimba di San Francisco, figlia di una strampalata donna americana che passa da un fidanzato all’altro, sempre rigorosamente straniero, e di un padre cinese, si ritrova improvvisamente a convivere con la sorellastra Kwan.
Il padre l’aveva abbandonata in Cina, prima della sua fuga oltreoceano ed ora, morente, chiede clemenza per lei, chiede che sia adottata in un Paese che potrebbe donarle un’opportunità di riscatto.
Kwan è già una donna quando giunge nel nuovo continente, una strana creatura che stenta ad integrarsi con lo stile di vita americano e ad apprenderne il linguaggio.
Così fragile perché diversa, ancorata ad usi e costumi dal sapore antico che scatenano l’ilarità di chi la circonda e non si degna di guardare al suo mondo come ad una differente opportunità di vita.
Ingenua al punto da sembrare ritardata, sottoposta persino ad elettroshock, perché creduta pazza.
Kwan e la sua vita in salita, con un passato colmo di dolore, di abbandoni e delusioni.
Kwan che non smette di amare e adorare la sorella trovata, neppure quando il suo amore viene platealmente respinto.
Continua ad usare la sua lingua madre, ma non come scudo per proteggersi, ma come schermo per proiettare il suo sentire e avvicinare la piccola Olivia alla sua profonda spiritualità, ai suoi quotidiani contatti con il mondo yin, popolato di creature che non riescono a lasciare definitivamente questa vita.
Il racconto si perde talvolta negli abissi di fantasmi del passato e di presenze ingombranti, che condizioneranno le due sorelle per tutta la vita.
Il libro ha un’idea di fondo convincente: offrire un’altra opportunità a chi non ha saputo amare nella vita precedente, o non ha potuto, o non è riuscito per mancanza di coraggio. Vite spezzate in modo tragico che confluiscono in nuove vite; anime che passano da un’esistenza all’altra, rincorrendosi, perdendosi per un soffio.
Promesse di incontri futuri e un viaggio in Cina che dovrebbe ripianare gli errori del passato e fornire un’ occasione di riscatto.
La trama rimbalza, purtroppo non sempre in modo logico, da un piano temporale all’altro: la Cina e l’Occidente, il presente e il passato, si intersecano con scarsa armonia, appesantendo l’effetto narrativo.

Per concludere,  una frase presa dal penultimo capitolo, che merita per la sua particolarità: a Olivia, donna matura, lascio la parola:

(…) Ora sto guardando i cieli di nuovo… questo è lo stesso cielo che vede Simon in questo momento…
lo stesso cielo che vede Kwan, che hanno visto tutti i suoi spiriti…
Solo che ora non ho più la sensazione che sia uno spazio vuoto per le speranze o un fondale per le paure.
Vedo ciò che è così semplice, così ovvio.
Tiene su le stelle, i pianeti, le lune, tutto ciò che fa parte della vita, per l’eternità.
Posso trovarlo sempre, mi troverà sempre.
E’ qualcosa che continua, luce dentro l’oscurità, oscurità dentro la luce.
Non promette altro che di essere costante e misterioso, spaventoso e miracoloso.
E se solo riesco a ricordare di guardare il cielo e meravigliarmene, lo posso usare come bussola.
Posso trovare la mia strada attraverso il caos, qualunque cosa accada.
Posso sperare con tutta l’anima che il cielo sarà sempre lì, per tirarmi su
…(…)


sabato 2 luglio 2016

Il ponte di San Luis Rey - Thornton Wilder





"Venerdì 20 luglio 1714, a mezzogiorno, il più bel ponte del Perù si spezzò, precipitando cinque viaggiatori nell'abisso sottostante."
Questo tragico episodio  interrompe all'improvviso il corso della vita dei protagonisti del libro. Un unico destino unisce i fili delle loro vite passate e prolunga verso l'infinito "quel moto d'amore che torna all'Amore che lo ha creato".
Esistenze complicate, intrecci, gelosie, orgoglio: nodi che con fatica si sciolgono pochi istanti prima che la morte diventi  "istante perfetto".