lunedì 6 maggio 2019

Il signore del tempo - Christophe Bataille

"...ci vogliono anni, o secoli, per riuscire a scorgere la forma del tempo. Lo sgretolarsi, il dentellarsi delle superfici sembra naturale, fino a quando, all'improvviso, la terra è nuda."





Un romanzo breve, dallo stile essenziale e raffinato.
Il genere, il tema trattato, i personaggi creati ricordano, a tratti, la trilogia di Calvino.
Vago lo spazio temporale, sospeso attorno al 1600.
Ignota la cornice. Il piccolo regno citato è senza nome.

E' un regno d'acqua, di pietra e di segreti, che si è chiuso ai traffici.
Il suo porto principale non è che " un inutile giocattolo in attesa della tempesta".
Il potere è nelle mani di un duca annoiato, privo di carattere, di sogni, il cui nome  resta inciso nella storia, seppur ( o forse proprio perché) macchiato del più orrendo dei crimini.

Solo gli orologi del suo palazzo hanno vita, ed è il Maestro delle ore a rinnovarla, mettendo mano ai complicati meccanismi metallici.
Ogni notte il rituale si rinnova e il romanzo prende le pieghe di una favola."...senza il battito degli orologi, come credere al tempo?" 

Il sottile fil rouge che anima la narrazione è dedicato ad una giovane donna il cui nome sarà cancellato dai libri e la cui fine si intuisce prima ancora che venga descritta.
Poche parole,  quasi sussurrate, nel delineare   alcuni dettagli del dramma.
Pesanti come macigni nel condannare il colpevole, i colpevoli.
"Forse Lodoivska sarà dimenticata. Almeno io avrò detto quel che dovevo. Gli uomini si aggrappano solo ai segni di grandezza, per coglierne, in riverbero, un'infima parte.
 Ignorano che nelle radure di un parco, e non nei grandi viali, si prende la misura del tempo
."
a.t.