martedì 16 febbraio 2016

William McIlvanney - Il regalo di Nessus


"Sapere esattamente ciò che si sta facendo è un modo per perdersi lo stupore del meraviglioso e del sorprendente che ogni individuo crea - il magico flusso senza fine in cui tutti noi viviamo."
William McIlvanney - (prefazione a Shades of Scotland )


  


Ma cos’è che ci succede?... Noi iniziamo come persone reali. Cos’è che occulta i nostri stessi sogni, ingabbiandoci in un cliché, e rendendoci riluttanti al confronto reciproco?... E’ strano pensarci adesso…Un tempo eravamo persone.
“Spaventosamente sincero” lo definisce The Times. Concordo, aggiungendo che, per ragioni personali, solitamente glisso simili letture. Mi turba leggere degli abissi altrui, delle storie familiari che falliscono, dei tradimenti, delle crisi che esplodono in personaggi al di sopra di ogni sospetto, che hanno una carriera consolidata, una famiglia, un tetto, una buona posizione sociale, dunque nessun motivo apparente per nutrire e coltivare un disastro esistenziale che porti al baratro.
Mi blocca una sorta di pudore-rispetto, forse la volontà di un non-giudizio.
In questo caso sono stata attratta e coinvolta più che dalla trama, dallo stile narrativo di McIlvanney, così lontano dai suoi contemporanei Bukowski, Kerouac, Osborne ( giusto per ricordane alcuni).
E’ stato questo suo tratto unico e distintivo che ha accompagnato il mio viaggio, non sempre facile: la scelta di un lessico ricercato, di continui e quasi ossessivi paragoni, rimandi a temi classici e mitologici, a radici culturali della sua Terra.
Un valore aggiunto che ho imparato ad apprezzare, strada facendo.
Altra nota di merito che mi sento di annotare è la capacità dell’autore di far convivere momenti di calma piatta, con disperate introspezioni; serate brave fra colleghi, con drammatici confronti fra anime .
Nel momento in cui il dramma di un suicidio annunciato si fa strada, ho poi avuto la sensazione che McIlvanney volesse condurre il lettore ad una sorta di comprensione/compassione verso l’atteggiamento di rigidità di una delle figure chiavi del romanzo ( la moglie del protagonista), riportando alla neutralità ogni possibile giudizio emotivo o morale.
Il regalo di Nessus, una tunica che aderisce al corpo, fino a fondersi con la pelle.
Ruoli e clichè che soffocano e annientano.
Un rimando alla mitologia greca che colpisce nel segno, anche per la sua attualità.

(P.s. Grazie a W.G.P.)

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